Come prepararsi al HUMAT 2025: strategie, piani e materiali
Scopri come prepararti al HUMAT 2025 con strategie, piani e simulazioni su TestBuddy per arrivare al test sereno e preparato.
Prepararsi al HUMAT – Humanitas University Admission Test 2025 richiede metodo, costanza e un piano ben strutturato. In questo articolo vedremo insieme da dove partire se si comincia da zero, come impostare una pianificazione realistica, quali materiali e simulazioni usare, come allenarsi per materia, e in che modo gestire tempo, ansia ed errori fino ai giorni finali prima del test.
Tutte le informazioni ufficiali derivano dal bando e dai documenti pubblicati da Humanitas University disponibili sul sito ufficiale e nel bando di ammissione 2025/2026.
Da dove partire se si comincia da zero
Chi inizia da zero deve prima di tutto capire come è fatto il test. Il HUMAT dura 120 minuti, è composto da 60 quesiti divisi in due sezioni da 30: Scientific Thinking e Academic Literacy.
Ogni risposta corretta vale 3 punti, una sbagliata toglie 1 punto, e serve almeno 20 punti in ciascuna parte per essere idonei. È un test in inglese, e si svolge online da casa con controllo remoto.
Prima di studiare, è importante conoscere i propri punti di partenza. Conviene quindi fare una prima simulazione integrale (anche con punteggio basso) per capire quali aree richiedono rinforzo.
Dopo questa fase iniziale, si deve costruire una base solida su logica, matematica, comprensione e ragionamento, senza cercare di imparare formule complesse o nozioni universitarie: l’obiettivo è ragionare con rapidità e precisione.
Pianificazione settimanale: 1, 3 e 6 mesi di preparazione
La preparazione varia molto a seconda del tempo a disposizione, ma la costanza è più importante della quantità.
Chi ha sei mesi può dedicare le prime settimane a ripassare le basi: operazioni, proporzioni, grafici e lettura di testi in inglese. Le simulazioni possono iniziare dopo un mese, a ritmo settimanale.
Con tre mesi, bisogna passare a un ritmo più intenso: ogni settimana va coperto un blocco completo (matematica, logica, inglese, simulazione).
Con un mese solo, si lavora per priorità: due simulazioni a settimana, revisione immediata degli errori e studio mirato sui punti deboli.
Nel pianificare lo studio è utile fissare delle milestone, cioè piccoli traguardi di verifica: completare una sezione del syllabus, raggiungere un certo punteggio, migliorare la velocità media per domanda.
Questo aiuta a misurare i progressi e a evitare la sensazione di disordine.
Manuali, esercizi e simulazioni: cosa scegliere e quando
Il primo riferimento restano sempre le prove di esempio ufficiali pubblicate da Humanitas University. Servono a capire il livello di difficoltà e lo stile delle domande.
Dopo averle svolte, la preparazione deve spostarsi su esercizi più mirati e simulazioni realistiche.
È qui che entra in gioco TestBuddy, la piattaforma italiana creata per aiutare chi prepara i test universitari.
All’interno puoi fare simulazioni complete HUMAT, esercizi per materia e difficoltà, e ottenere analisi automatiche dei tuoi errori. Il sistema usa un algoritmo intelligente che capisce dove sbagli e cosa ripassare, creando un piano di studio adattivo.
In questo modo si evita di studiare “a caso” e si punta solo su ciò che fa davvero migliorare.
Allenamento per materia: come rafforzare i punti deboli
Il HUMAT valuta soprattutto la capacità di ragionare, non la memoria.
Per questo bisogna allenarsi su quattro aree chiave:
- Mathematical Thinking: aritmetica, proporzioni, potenze, radici, grafici e coordinate. Qui contano l’abitudine al calcolo rapido e la precisione nelle unità di misura.
- Procedural Thinking: seguire e interpretare procedure, schemi logici, relazioni causa-effetto.
- Visual Thinking: riconoscimento di simmetrie, rotazioni e relazioni spaziali.
- Academic Literacy: comprensione e analisi di testi in inglese, inferenze logiche e deduzione di informazioni non esplicite.
Quando si individuano le aree più deboli, conviene dedicare giornate tematiche e sessioni brevi, ma frequenti. Su TestBuddy questo è automatico: dopo ogni esercizio, la piattaforma aggiorna il livello e propone nuovi quiz sulle stesse tipologie di errore finché non vengono risolti con costanza.
Tecniche per velocità e gestione del tempo in prova
Ogni domanda del HUMAT richiede in media due minuti.
È fondamentale imparare a gestire il ritmo: non bisogna restare troppo su un quesito. Se una domanda blocca, si passa avanti e si torna solo alla fine.
Nella sezione Scientific Thinking conviene partire dai quesiti più pratici (grafici, proporzioni, calcoli semplici) e lasciare per ultimi quelli più lunghi.
Nella parte di Academic Literacy è utile leggere prima le domande e poi il testo, così si sa già cosa cercare.
Un allenamento costante con timer, come avviene nel Simulatore HUMAT di TestBuddy, abitua alla pressione del tempo e aiuta a riconoscere subito i propri tempi medi per domanda, evitando di “bruciare” minuti preziosi.
Errori comuni nella preparazione
Molti studenti sbagliano focalizzandosi su nozioni teoriche o contenuti di biologia e chimica, che nel HUMAT non sono richiesti.
Un altro errore è ignorare la soglia minima dei 20 punti per parte, concentrandosi solo sul punteggio totale.
C’è anche chi non si esercita a leggere testi in inglese o non fa abbastanza simulazioni con timer, arrivando impreparato alla gestione del tempo.
Un errore grave, ma frequente, è trascurare la parte tecnica del test online: computer non aggiornato, connessione instabile o mancato controllo del sistema nei giorni precedenti. Basta un imprevisto tecnico per invalidare la prova.
Per evitarlo, conviene replicare almeno una volta la simulazione nelle stesse condizioni dell’esame, come consente di fare TestBuddy, che ricrea l’ambiente con le stesse regole e durata.
Come usare TestBuddy per prepararsi al HUMAT
TestBuddy è il compagno di studio digitale pensato per chi affronta il HUMAT.
Dopo il primo test diagnostico, la piattaforma crea un piano personalizzato con esercizi di logica, matematica e comprensione in inglese, distribuiti in modo progressivo.
Ogni simulazione produce statistiche chiare: tempo medio per domanda, errori per categoria, percentuale di miglioramento.
Il sistema suggerisce automaticamente le aree da rinforzare e genera mini-quiz adattivi che ripropongono solo ciò che serve davvero.
La parte più utile è l’analisi dopo ogni simulazione: si capisce subito perché si è sbagliato, quanto tempo si è perso e come migliorare nelle sessioni successive.
In questo modo la preparazione diventa più consapevole e controllata, senza ansia né improvvisazione.
Routine dell’ultima settimana e del giorno prima
Nell’ultima settimana la parola chiave è consolidare.
Bisogna ridurre la quantità e aumentare la qualità: fare due simulazioni complete e rivedere solo gli errori ricorrenti.
Un giorno va dedicato al controllo tecnico: connessione, webcam, microfono, plugin installato, documenti pronti e stanza in ordine.
Il giorno prima della prova non si deve più studiare pesante: meglio un breve richiamo di formule, un esercizio di logica e una lettura in inglese per mantenere lucidità.
Il riposo e la concentrazione contano quanto la preparazione. Arrivare sereni è parte della strategia.
Con TestBuddy si può controllare tutto l’andamento del proprio percorso e vedere quanto si è migliorati settimana dopo settimana: questo aiuta ad affrontare la prova con fiducia e senza panico.
Fonti ufficiali HUMAT 2025
Tutte le informazioni riportate derivano dai documenti ufficiali pubblicati da Humanitas University:
- Bando di ammissione 2025/2026 – Cittadini UE ed equiparati
- Pagina “Apply” con date e regolamento ufficiale
- Esempi di test ufficiali HUMAT
