Professioni Sanitarie 2025 – Guida completa al test di ammissione
Scopri tutto sul Test Professioni Sanitarie 2025: date, costi, struttura, punteggi e consigli per prepararti al meglio con TestBuddy, il tuo alleato nello studio.
Ogni anno migliaia di studenti si preparano al Test di Professioni Sanitarie, uno dei passaggi più importanti per chi sogna di diventare infermiere, fisioterapista, logopedista, dietista, tecnico di radiologia o altre figure sanitarie. È una prova che richiede metodo, chiarezza e un piano di studio ben strutturato, ma soprattutto una comprensione precisa di come funziona l’esame e di cosa serve per affrontarlo nel modo giusto.
In questa guida andremo a spiegare cos’è il test e a cosa serve, chi può partecipare, le date ufficiali 2025, il costo e come si paga, la struttura e la durata della prova, il bando ufficiale e come viene calcolato il punteggio. Approfondiremo anche i punteggi minimi degli anni precedenti, le differenze rispetto al 2024 e infine come ci si deve preparare in modo efficace. Tutte le informazioni di base provengono dal decreto ministeriale ufficiale pubblicato dal MUR. che regola date, modalità e struttura della prova per l’anno accademico 2025/2026.
Cos’è il Test Professioni Sanitarie e a cosa serve
Il Test di Professioni Sanitarie è l’esame di ammissione che permette di entrare nei corsi universitari triennali dedicati alle principali professioni della salute. Serve per accedere a corsi come Infermieristica, Fisioterapia, Logopedia, Dietistica, Ostetricia, Tecniche di Radiologia, Igiene dentale, Assistenza sanitaria, Terapia della riabilitazione e molti altri.
Si tratta di un test a numero chiuso nazionale, cioè con un numero limitato di posti stabilito ogni anno dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Tuttavia, a differenza di Medicina, le graduatorie sono locali: ogni università organizza il proprio test e crea una propria graduatoria, valida solo per quella sede.
L’obiettivo è selezionare i candidati più preparati per affrontare un percorso universitario impegnativo ma ricco di prospettive professionali. Le prove si svolgono contemporaneamente in tutta Italia, con domande e criteri uguali, ma con quesiti differenti per ogni ateneo.
Chi può partecipare e requisiti di accesso
Possono iscriversi al test tutti gli studenti in possesso di un diploma di scuola superiore o di un titolo estero equivalente che permetta l’accesso all’università nel Paese di provenienza. Possono partecipare anche i candidati dell’Unione Europea, i cittadini non UE equiparati e i non UE residenti all’estero, secondo quanto previsto dal decreto ministeriale ufficiale.
Non è richiesto alcun voto minimo di maturità. Tuttavia, ogni ateneo può prevedere limiti specifici sulle modalità di iscrizione, le scadenze e i documenti necessari. È quindi importante controllare sempre il bando dell’università in cui si vuole concorrere, dove sono indicati i posti disponibili, le modalità di pagamento e le date esatte di iscrizione.
Date ufficiali Professioni Sanitarie 2025: calendario completo
Per l’anno accademico 2025/2026, il Ministero dell’Università e della Ricerca ha fissato le date nazionali con il Decreto Ministeriale del 6 agosto 2025.
La prova per i corsi in lingua italiana si è svolta l’8 settembre 2025, mentre quella per i corsi in lingua inglese il 10 settembre 2025.
Per i corsi di laurea magistrale delle Professioni Sanitarie, la data nazionale è stata il 25 settembre 2025.
Ogni università pubblica poi il proprio calendario operativo, con scadenze per la domanda di partecipazione, i pagamenti e le eventuali prove di recupero. Le scadenze di iscrizione sono generalmente comprese tra fine luglio e fine agosto, con pagamento tramite PagoPA sul portale studenti dell’ateneo.
Costo del Test Professioni Sanitarie e come si paga
Il costo varia a seconda dell’università scelta. Non esiste una cifra unica nazionale, ma una quota stabilita da ciascun ateneo nel proprio bando.
In media, la quota di iscrizione oscilla tra 35 e 120 euro, a seconda della sede.
Il pagamento si effettua quasi sempre tramite PagoPA, seguendo le istruzioni indicate sul portale online dell’università.
È importante effettuare il pagamento entro la scadenza indicata nel bando, perché senza il versamento la domanda non risulta valida. Alcuni atenei consentono anche di modificare la scelta dei corsi o delle sedi fino a una certa data, ma sempre entro il termine di iscrizione fissato.
Struttura generale del test: sezioni, materie e numero di domande
Il test è composto da 60 domande a risposta multipla, ognuna con 5 opzioni, di cui una sola corretta.
Le domande sono suddivise in:
- 4 quesiti di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi
- 5 quesiti di ragionamento logico e problemi
- 23 quesiti di biologia
- 15 quesiti di chimica
- 13 quesiti di fisica e matematica
Ogni risposta corretta vale 1,5 punti, ogni risposta errata comporta –0,4 punti di penalità, mentre una risposta non data vale 0 punti.
Tutte le domande si basano sul programma ufficiale allegato al decreto ministeriale, che definisce in modo dettagliato gli argomenti di biologia, chimica, fisica e matematica che possono essere chiesti.
Durata della prova e gestione del tempo
Il tempo a disposizione è di 100 minuti totali.
Questo significa che bisogna imparare a gestire il tempo in modo intelligente: in media si ha poco più di un minuto per domanda.
Conviene rispondere prima ai quesiti più sicuri, segnare quelli incerti e tornare su di essi dopo aver completato l’intera prova. Poiché la penalità per le risposte sbagliate è significativa, è meglio saltare una domanda se non si è davvero sicuri, piuttosto che rischiare di perdere punti.
La gestione del tempo è una parte cruciale della preparazione: allenarsi con simulazioni a tempo permette di capire come distribuire le energie e come arrivare all’ultima domanda ancora lucidi e concentrati.
Bando ufficiale: cosa dice in sintesi
Il bando nazionale definisce le date del test, la durata, la struttura e i criteri di valutazione, ma ogni università pubblica anche un bando locale con le istruzioni pratiche per iscriversi, pagare e partecipare alla prova.
Nel bando ufficiale vengono riportati:
- le modalità di iscrizione al test
- il numero dei posti disponibili
- le istruzioni per eventuali categorie speciali (come candidati con disabilità o DSA)
- i criteri di formazione della graduatoria
Chi partecipa deve quindi leggere sia il decreto ministeriale nazionale sia il bando della propria università, che specifica nel dettaglio tutti i passaggi da seguire.
Come si calcola il punteggio
Il punteggio finale massimo è 90 punti.
Ogni risposta corretta vale 1,5 punti, ogni errore toglie 0,4 punti, mentre le risposte non date valgono 0 punti.
Per entrare in graduatoria serve ottenere un punteggio superiore a zero. A parità di punteggio, vengono considerati prima i punti ottenuti in biologia, poi chimica, fisica e matematica, ragionamento logico e infine competenze di lettura e conoscenze.
Il punteggio serve per formare la graduatoria locale e stabilire chi accede ai posti disponibili.
Punteggi minimi degli anni precedenti
Ogni università ha una propria graduatoria, quindi il punteggio minimo varia molto da sede a sede.
Nel 2024, ad esempio, Infermieristica aveva punteggi minimi diversi tra le varie città, in alcuni casi sopra i 40 punti, in altri vicini a zero dopo gli scorrimenti.
Corsi come Fisioterapia e Logopedia tendono ad avere punteggi più alti perché i posti sono meno numerosi e la richiesta maggiore.
Analizzare i punteggi degli anni passati aiuta a capire quanto può essere competitivo ogni corso, ma non garantisce previsioni esatte, perché ogni anno cambia il livello medio dei candidati.
Differenze principali tra 2024 e 2025
Rispetto al 2024, il test 2025 mantiene la stessa struttura, durata e criteri di valutazione, ma cambia la data di svolgimento e viene aggiornato il programma ufficiale.
Una novità importante riguarda i collegamenti con il sistema dei “corsi affini”, che permette ad alcuni candidati provenienti da Medicina e Odontoiatria di immatricolarsi a corsi delle Professioni Sanitarie senza sostenere il test locale, se rientrano in determinate condizioni.
In sostanza, il formato dell’esame resta invariato, ma il contesto ministeriale diventa più integrato con le altre prove nazionali.
Come prepararsi al Test Professioni Sanitarie
Prepararsi a questo test richiede metodo e continuità.
Serve conoscere il programma ministeriale, ma soprattutto imparare a gestire tempo, stress e allenamento pratico.
Un buon piano parte sempre dalla teoria: studiare biologia e chimica con schemi chiari e sintesi mirate, alternando fin da subito esercizi a tempo. La parte logica e quella di fisica e matematica, anche se più brevi, possono fare la differenza tra un risultato discreto e un ottimo punteggio.
Allenarsi con simulazioni cronometrate aiuta a costruire il ritmo di prova, abituarsi alla concentrazione e capire su quali aree si perdono più punti.
Per questo esiste TestBuddy, la piattaforma italiana nata proprio per aiutare chi si prepara ai test universitari. All’interno puoi creare percorsi di studio personalizzati, fare esercizi per materia, allenarti con simulazioni identiche all’esame ufficiale e usare l’intelligenza artificiale per capire dove migliorare.
L’obiettivo è eliminare l’ansia e costruire una preparazione chiara e costante, con dati e statistiche reali che mostrano come stai progredendo giorno dopo giorno.
Fonti ufficiali
Tutte le informazioni di questa guida derivano dai seguenti documenti ministeriali:
- Decreto Ministeriale n. 586 del 6 agosto 2025, che stabilisce struttura, date e criteri di valutazione.
- Programma ministeriale ufficiale (Allegato A), disponibile nella stessa pagina del decreto.
- Decreto Ministeriale n. 594 del 7 agosto 2025, con la tabella dei posti disponibili per ciascun corso.
