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Cosa portare al Test di Professioni Sanitarie 2025

Scopri cosa portare, cosa evitare e come prepararti al test di Professioni Sanitarie 2025 con regole, consigli pratici e simulazioni su TestBuddy.

Ogni anno, migliaia di studenti affrontano la stessa domanda: cosa bisogna portare il giorno del test di Professioni Sanitarie? E, soprattutto, cosa è vietato?
Ci si chiede se servano documenti specifici, se sia possibile portare una bottiglia d’acqua o se si possa tenere con sé la calcolatrice. Allo stesso tempo, molti non sanno come organizzare lo zaino, quando presentarsi o come gestire l’ansia una volta entrati in aula.

Oggi entriamo nel dettaglio di tutto ciò che serve sapere: dai documenti obbligatori agli oggetti vietati, fino ai consigli pratici per l’organizzazione e la concentrazione. Un percorso passo dopo passo per arrivare preparati, calmi e pronti a dare il massimo.

Documenti obbligatori: identità, ricevute e dichiarazioni

Per partecipare alla prova, il documento di identità originale e valido è assolutamente indispensabile. Deve essere lo stesso che hai utilizzato durante l’iscrizione sul portale dell’università. Senza di esso, non è possibile accedere all’aula né sostenere il test.

Insieme al documento, è necessario avere con sé la ricevuta di iscrizione alla prova e la ricevuta del pagamento del contributo di partecipazione, che si scaricano al termine della domanda online. Queste confermano l’avvenuta iscrizione e vengono spesso controllate all’ingresso.

Chi ha dichiarato condizioni particolari, come disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), deve portare anche copia della certificazione medica caricata durante l’iscrizione, insieme all’eventuale autorizzazione dell’ateneo per l’uso di strumenti o tempi aggiuntivi.
In questi casi, il decreto ministeriale prevede un tempo maggiore fino al 30% in più rispetto ai 100 minuti standard.

Per gli studenti non appartenenti all’Unione Europea e residenti all’estero, è obbligatorio aver completato la pre-iscrizione su Universitaly, necessaria per ottenere il visto e poter partecipare alla selezione.

Oggetti consentiti e vietati

Durante la prova è fondamentale rispettare le regole sugli oggetti che si possono o non si possono portare in aula.
In generale, non è consentito introdurre alcun materiale di supporto. Sono vietati:

  • telefoni, smartphone, smartwatch, auricolari o qualsiasi altro dispositivo elettronico;
  • calcolatrici, anche semplici;
  • appunti, manuali o libri;
  • fogli, penne o matite non fornite dalla commissione.

In aula potrai tenere soltanto ciò che serve per l’identificazione: documento, ricevute e bottiglia d’acqua trasparente senza etichetta. Tutto il resto deve essere lasciato chiuso nello zaino, posizionato dove indicato dai sorveglianti.

Le regole possono variare di poco da un ateneo all’altro, ma la sostanza resta la stessa: nessun aiuto esterno è ammesso, e l’uso di dispositivi elettronici comporta l’immediata esclusione dalla prova.

Come organizzare lo zaino: checklist mentale

Preparare lo zaino in modo ordinato la sera prima ti aiuta ad arrivare più tranquillo. Ecco cosa serve avere con sé:

  • Documento di identità valido, originale e non scaduto.
  • Ricevuta d’iscrizione e ricevuta del pagamento del contributo.
  • Eventuali certificazioni DSA o disabilità già approvate dall’università.
  • Una bottiglia d’acqua trasparente, senza etichetta.
  • Un piccolo snack, solo se permesso dal bando dell’ateneo.

Evita di portare quaderni, libri, appunti o dispositivi tecnologici: non ti serviranno e potrebbero creare problemi all’ingresso.

Il giorno dell’esame, non affidarti solo alla memoria: controlla tutto prima di uscire di casa e assicurati di avere i documenti a portata di mano, in una tasca o in una busta chiusa.

Arrivo in sede: orari e controlli all’ingresso

Il test inizia alle ore 11:00, ma l’accesso alle aule comincia molto prima. Gli atenei convocano di solito i candidati tra le 8:30 e le 9:00, per permettere i controlli di identità e la distribuzione dei posti.

È importante arrivare in anticipo: chi arriva in ritardo non può entrare, nemmeno per pochi minuti.
All’ingresso si controllano i documenti, le ricevute e, in alcuni casi, anche lo zaino. Ti verrà assegnato un posto numerato e dovrai rimanere seduto fino all’inizio ufficiale della prova.

Durante la prova non si può uscire dall’aula, salvo necessità eccezionali autorizzate dai commissari. Ogni movimento è tracciato e il tempo non si ferma. Per questo è meglio fare colazione con calma e arrivare già preparati a restare concentrati per circa due ore.

Gestione del tempo e dell’ansia in aula

La prova delle Professioni Sanitarie comprende 60 domande a risposta multipla da svolgere in 100 minuti. Significa avere poco più di un minuto e mezzo per domanda.
Per gestire bene il tempo, è utile cominciare dalle materie che si conoscono meglio, rimandando le altre a dopo.

Ogni risposta corretta vale 1,5 punti, ogni risposta sbagliata –0,4 punti, mentre le risposte non date valgono zero. Conviene quindi evitare di rispondere a caso, ma non lasciare in bianco tutto: spesso un ragionamento logico può portare alla soluzione giusta.

L’ansia è inevitabile, ma può essere tenuta sotto controllo con una buona preparazione e qualche accorgimento pratico. Nei giorni prima della prova, ci si deve abituare a simulare l’esame nelle stesse condizioni reali, con un timer e la stessa durata di 100 minuti.

Su TestBuddy si possono creare simulazioni identiche a quelle ufficiali, analizzare gli errori e capire dove migliorare. Allenarsi in questo modo permette di imparare a gestire il tempo e la pressione, arrivando in aula con una mente più calma e sicura.

Errori da evitare il giorno del test

Molti errori non dipendono dalla preparazione, ma da distrazioni o leggerezze. Il più comune è arrivare tardi o senza documenti validi, che comporta l’esclusione immediata.
Anche portare con sé dispositivi elettronici è un rischio inutile: basta un telefono acceso, anche in tasca, per invalidare la prova.

Altro errore frequente è perdere troppo tempo su una singola domanda. Bisogna sempre ricordare che il punteggio negativo penalizza più di quanto sembri, quindi è meglio lasciare in bianco piuttosto che forzare risposte non ragionate.

Infine, non modificare la tua strategia all’ultimo momento. Tutto ciò che serve l’hai già imparato durante la preparazione: concentrati sull’applicarlo, proprio come hai fatto durante le simulazioni su TestBuddy, che ti aiutano a mantenere il ritmo e a capire quando passare alla domanda successiva.

Cosa sapere in più: tempi, punteggi e graduatorie

La durata della prova è sempre di 100 minuti, con 60 quesiti che coprono diverse aree:

  • Competenze di lettura e conoscenze generali (4 quesiti)
  • Ragionamento logico e problemi (5 quesiti)
  • Biologia (23 quesiti)
  • Chimica (15 quesiti)
  • Fisica e matematica (13 quesiti)

Il punteggio massimo è 90 punti.
Si risulta idonei solo se si ottiene un punteggio maggiore di zero. In caso di parità, prevale chi ha ottenuto un punteggio più alto nei quesiti di logica, poi in biologia, poi in chimica.

I risultati e le graduatorie vengono pubblicati sui siti ufficiali degli atenei, generalmente entro metà settembre, e vengono poi seguiti dagli scorrimenti per i posti rimasti liberi.

Ogni università gestisce la propria graduatoria, ma tutte seguono le linee guida ministeriali. I posti disponibili sono stabiliti ogni anno dal Ministero e pubblicati nel decreto ufficiale.

Prepararsi con TestBuddy: il modo più semplice per arrivare pronti

Il giorno del test si vince soprattutto grazie a una preparazione costante e consapevole.
TestBuddy è l’app creata per aiutare gli studenti a studiare in modo intelligente e senza ansia: permette di fare simulazioni realistiche, esercizi per materia, analisi dei punteggi e percorsi personalizzati in base ai propri punti deboli.

Tutto in un’unica piattaforma, accessibile da telefono o computer, pensata proprio per chi vuole organizzare lo studio senza confusione e vedere i propri progressi giorno dopo giorno.
Ci si può allenare come se fosse il giorno dell’esame, imparando a gestire tempo, emozioni e concentrazione.

TestBuddy non promette miracoli, ma un percorso chiaro, misurabile e personalizzato che ti accompagna fino al giorno della prova.

Fonti ufficiali:
Decreto ministeriale del 6 agosto 2025Nota del Ministero del 15 maggio 2025Bando tipo Università degli Studi di Milano